domenica 20 gennaio 2013

IL NEOREALISMO NELL'ARTE


La fine della guerra in Italia, nella primavera del 1945, fu salutata da un’esplosione di gioia, anche fra gli artisti.
Il neorealismo in ambito pittorico assunse la stessa etichetta del cinema italiano contemporaneo, cercando di sviluppare forme comprensibili alle classi popolari.
Essa coincise con i problemi e le aspirazioni di una generazione divisa tra le critiche sociali e il richiamo della prepotente personalità di Picasso, che la pittura italiana scoprì dopo il 1945 e che divenne tramite essenziale per quella presa diretta della realtà che fu della pittura neorealista la sua maggiore caratteristica. Protagonisti della pittura neorealista furono gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti.
Nell'entusiasmante ma confuso clima culturale del dopoguerra, la ricerca di una pittura realista giunse a diverse soluzioni individuali estremamente interessanti dal punto di vista dell'ispirazione e dell'impostazione stilistica, dove questi due requisiti riuscirono anche a superare la rappresentazione di immagini naturalistiche.
A fare da precursori alla pittura neorealista furono la lezione impressionista di Cézanne negli anni '20 ed ovviamente Picasso ed il cubismo dopo il 1945, che fecero da tramite per una presa diretta della realtà.
Tra i maggiori esponenti del movimento occorre ricordare Renato Guttuso (Bagheria 1912 - Roma 1987). Guttuso durante i soggiorni a Milano e a Roma, venne a contatto con i gruppi antinovecentisti. Nel 1940 aderì a Corrente e nel dopoguerra fu tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti; dal 1949 è stato il maggiore esponente della tendenza neorealista. La sua figurazione passò da una fase espressionista fino al 1945 (Crocifissione, 1941) a una neocubista fino al 1949 (Cucitrice con drappo rosso, 1947, Roma, collezione privata), per approdare quindi al neorealismo (La battaglia di Ponte Ammiraglio,1952, Milano, collezione privata; Rock and roll 1958, Roma, Galleria Nazionale d'arte moderna; I funerali di Togliatti, 1972, Bologna, Galleria d'arte moderna; La Vucciria, 1974, Palermo, Università).
Altri nomi di rilievo sono Aligi Sassu, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Giuseppe Santomaso, Armando Pizzinato, Antonio Còrpora e Giulio Turcato e tra gli scultori Leoncillo, Pericle Fazzini e Nino Franchina.
In architettura il termine neorealismo è legato a realizzazioni che, intorno agli anni Cinquanta, segnarono il passaggio dal repertorio razionalista e internazionale a esperimenti di riutilizzazione di forme architettoniche legate alla tradizione, nel tentativo di riprendere contatto con la realtà, di mettere in risalto con una visione nuova e critica le cose circostanti. Il movimento architettonico si può restringere a poche significative opere, anche perché si esaurì in breve. Si ricordano soprattutto le case di Mario Ridolfi (1904-1984) a Roma e Terni; il quartiere Tiburtino a Roma, considerato come l'esempio più cospicuo dell'architettura neorealista.

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